Giuliana Campisi
- 31/01/2017 10:57:00
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Puoi stare sereno, in mezzo a mille tempeste (che io credo attraversiamo tutti nella vita) mantengo la mia serenità e, sempre, la mia voglia di combattere.
Ho conosciuto mille sfaccettature di dolore e ne conosco bene i volti, hanno lasciato segni forti ma non cicatrici dolenti. La poesia mi lava dai residui rimasti, diventa per me fuoco purificatore.
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Alberto Becca
- 31/01/2017 08:07:00
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Apprezzabilissimo componimento che pone il lettore dinnanzi ad una immagine "plastica", dinamica: una immagine riflessa nell acqua che si modifiuca, si sfalda, ondeggia, cambia le sue forme e i suoi colori; potrebbe essere una metafora della vista; da un lato noi stessi (che ci crediamo granitici, immutabili, inossidabili) dall altra la nostra immagine riflessa (nel mondo) che muta con il mutare del moto ondoso (in altri termini delle circostanze esterne, assai variabili); il reale diviene irreale, il vero divienbe bugua veritiera, il solido si fa liquido, l acqua diviene uno "specchio magico" che ci ammonisce.. in ogni caso mi rassereno perchè dalla lirica emerge serenità, sana accettazioone della vita, estrosità e una multicolore vglia di vivere
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